
Svolta nei rapporti tra Italia e Africa o grande bluff? Il Piano Mattei è molto citato, ma poco conosciuto. Ne scrive Mario Giro, curatore del libro “Piano Mattei. Come l’Italia torna in Africa” (Guerini e Associati, 2024, pp. 182, € 18,50), realizzato a più mani con analisti ed esperti di cooperazione e di questioni africane: Jean-Léonard Touadi, Nino Sergi, Cléophas Adrien Dioma, Massimo Zaurrini, Raoul Ascari, Giorgio Traietti, e Silvia Stilli, Emmanuel Dupuy, Antella Cavallari. Un saggio che offre una riflessione ampia e articolata sul rinnovato interesse italiano per l’Africa e sui passi necessari per stabilire un rapporto paritario con il continente.
Da almeno quindici anni l’Italia, infatti, cerca un modo efficace per stare in un continente che cambia velocemente, a partire dai flussi migratori e da una solida tradizione di cooperazione allo sviluppo. Di fronte ai mutamenti indotti dalla deglobalizzazione e dalle guerre in corso, l’Africa è alla ricerca
di un’autonomia che le permetta di fare le proprie scelte in maniera indipendente. Ciò non concerne solo l’economia, ma anche la posizione nelle crisi internazionali.
Mario Giro è membro della Comunità di Sant’Egidio e amministratore di Dante Lab. Già membro autorevole del dipartimento internazionale della Cisl, è stato sottosegretario agli Esteri nel Governo Letta e viceministro degli Esteri nei governi Renzi e Gentiloni (2013-2018). Ha insegnato relazioni internazionali all’Università per Stranieri di Perugia. Ha pubblicato: Algeria in Ostaggio (assieme a Marco Impagliazzo, 1997); Gli occhi di un bambino ebreo (2005); Noi terroristi. Storie vere dal Nordafrica a Charlie Hebdo (2015); Global Africa. Il volto di un continente in movimento (2019); Guerre Nere. Guida ai conflitti dell’Africa contemporanea (2020).