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Ogni giorno prendiamo decisioni importanti basandoci sulle informazioni di cui disponiamo, eppure, proprio mentre le informazioni sembrano moltiplicarsi all’infinito, il giornalismo attraversa una crisi profonda.

Il motivo? Non detiene più in esclusiva il controllo sulle notizie. Oggi chiunque può diffondere contenuti e “fare informazione” sui social e sulle piattaforme digitali. Ma informare non significa semplicemente trasmettere dati: significa offrire un contesto, spiegare, interpretare. È qui che il giornalismo, quello vero, resta un presidio fondamentale per la tenuta democratica, per la formazione dell’opinione pubblica e per chi — come il sindacato — ha il compito di rappresentare e decidere.

L’autore analizza i cambiamenti che hanno investito l’informazione negli ultimi decenni e le conseguenze che questi stanno avendo sui meccanismi decisionali, sulla formazione dell’opinione pubblica e sulle dinamiche del potere, entra in profondità sui cambiamenti introdotti dal digitale, l’esplosione dei social media e la crisi delle testate tradizionali. L’autore non si limita ad una mera analisi storica, propone soprattutto una serie di scelte concrete per consentire al giornalismo di continuare a svolgere il suo ruolo: non come memoria del passato, ma come strumento vivo e necessario per il futuro.

Carlo Sorrentino (2025), Il giornalismo ha un futuro. Perché sta cambiando, come va ripensato, Bologna, Il Mulino.