Scriveva il filosofo contemporaneo Emmanuel Levinas che: “Noi chiamiamo volto il modo in cui si presenta l’Altro, che supera l’idea dell’Altro in me”.
Questo numero della rivista il Progetto, in molte sue parti, è frutto di uno sguardo attento e sincero sull’altro.
Sia esso collegato al “naturale” rapporto tra Marco Biagi e la Cisl, alla spontanea connessione degli studi di Ezio Tarantelli sulla democrazia economica con l’attenzione del sindacato verso la partecipazione, al rapporto tra linguaggio e realtà. Lo sguardo sull’altro si ripropone anche nei temi economici come la crisi energetica e i suoi effetti, come l’interdipendenza conflittuale o la “crisi” del modello delle relazioni sindacali nel pubblico impiego.
Allo stesso tempo sono un continuo confronto con l’alterità dei luoghi e delle persone gli articoli sulla rinascita e la speranza nell’Altro Sud, così come la disamina di matrice europea delle aree interne e dell’impronta ecologica delle città.
Viviamo un tempo difficile in cui le certezze geopolitiche radicate ormai da ottant’anni appaiono vacillare e in cui sembra prevalere un confronto tutto basato sui rapporti di forza. Anche le storiche alleanze non soltanto militari, ma anche socio-economiche, risultano fluide, variabili, temporanee.
Quale può essere, quindi, la bussola?
Il Volto, sempre secondo Levinas, esprime l’originarietà dell’essere dell’Altro, il suo non dipendere dalla mia esistenza e iniziativa, fonda l’Altro nella sua alterità. Il Volto non è un profilo, una fisionomia, tratti somatici: È sguardo, ma soprattutto parola. Il Volto massimamente si esprime.
Ma allora come costruiamo, relazioni, contrattazione, partecipazione?
Incontrare il Volto, sempre per il filosofo francese di origine ebraica, significa fare esperienza di verità. Non è l’Io a conferire il senso, ma l’Altro; più precisamente, il senso si costituisce nell’incontro tra l’Io e l’Altro, nella relazione.
Fare sindacato e cultura del lavoro è quindi questa grande esperienza di vita, anche quando apparentemente contraddittoria, anche quando sofferta. D’altra parte è una esperienza umana vera, profonda, che non può lasciare indifferenti. A noi non resta che viverla, senza nasconderci.
Buona lettura!