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Come è ben noto ai lettori de il Progetto, nel 2023 la Cisl ha depositato in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per favorire la partecipazione dei lavoratori alla governance aziendale tramite la contrattazione collettiva corredata da quasi quattrocentomila firme.

Recentemente la proposta di legge è stata approvata dal Parlamento in via definitiva (legge 15 maggio 2025 n. 76), realizzando le intuizioni dei costituenti e dei padri fondatori della Cisl.

Non poteva che partire da qui il sesto numero della rivista affrontando le diverse “frontiere della partecipazione”, sia quelle contenute nel testo legislativo approvato che le pratiche di partecipazione diretta dei lavoratori, rispetto alle quali si sta sviluppando, con risultati molto interessanti, il dibattito europeo.

Su questo tema è in programma il 16 e 17 giugno a Lovanio (Belgio) la conferenza internazionale “Advancing Industry 5.0” che vedrà, tra gli altri, gli interventi della Fondazione Ezio Taranteli e del Centro Studi Nazionale Cisl di Firenze.

La partecipazione dei lavoratori può essere promossa anche attraverso ulteriori percorsi tematici: pensiamo alla salute e sicurezza sul lavoro, analizzata in questo numero da Cinzia Frascheri e Claudio Arlati o alle indagini di clima organizzativo su cui si è cimentata Sara Barberotti.

L’approvazione della legge non può che essere certamente un punto di partenza: la partita si gioca ora a livello aziendale dove dovranno sbocciare i “mille fiori” della partecipazione, nelle sue diverse forme.

Un commento interessante e particolarmente tempestivo alla Legge è stato realizzato collettivamente dai ricercatori e dalle ricercatrici di Adapt, con la curatela di Michele Tiraboschi, ne diamo conto. Come omaggio a un grande studioso, recentemente scomparso, Vito Volpe, riportiamo un estratto di un suo saggio, pubblicato nel volume edito in onore di Guido Baglioni, padre della partecipazione dei lavoratori, sul tema del rapporto proprio tra la partecipazione e la felicità.

La rubrica “le radici e le ali” riporta tre contributi molto diversi tra loro.

Il primo, nel prendere spunto dal lavoro del giornalista Angelo Picariello su Aldo Moro, privilegia i quasi 62 anni di vita dello statista agli oggi ben più noti e ricordati 55 giorni di prigionia ad opera delle Brigate Rosse, culminati tragicamente.

È ora di “liberare Aldo Moro dal caso Moro”: il libro citato rappresenta una significativa opportunità per farlo.

Racconta nella rivista Rosario Iaccarino, formatore, che esiste un «prima» e un «dopo» nella lettura e comprensione, e quindi nel fronteggiamento, di un fenomeno complesso qual è dalle sue origini e soprattutto nel suo sviluppo, la camorra.

Siamo alla fine degli anni Settanta, inizio Ottanta, quando, grazie all’iniziativa di Pino Acocella, in quegli anni Direttore della Scuola sindacale Cisl per il Mezzogiorno con sede a Taranto, prende corpo l’idea di istituire a Napoli, presso la Fondazione Colasanto della Cisl Campania, l’«Osservatorio sulla camorra». Iaccarino ricostruisce sulla rivista un pezzo preziosissimo della nostra memoria.

Abbiamo poi voluto “regalare” ai nostri lettori un altro testo, molto originale, frutto della penna introspettiva di un grande esperto di formazione degli adulti della Cisl, il compianto Maurizio Polverari, storico collaboratore prima di Franco Marini e poi di Eraldo Crea.

La sezione “Europa Mondo” si concentra, in primis, sulla conferenza di medio termine della Confederazione Europea dei Sindacati, svoltasi nello scorso mese di maggio a Belgrado, con l’intervento di bilancio e prospettiva del segretario confederale nazionale Cisl Mattia Pirulli e con la pubblicazione del documento finale.

Una riflessione molto interessante e originale sul rapporto tra identità maschile e guerra, assolutamente attuale in questi tempi tragici, è poi delineata da Marco Deriu, sociologo dell’Università di Parma ed esponente dell’associazione Maschile Plurale.

Riprende, con questo numero, la rubrica “Orizzonti sindacali” che racconta, da parte delle protagoniste, Giorgia Bumma e Sofia Pappalardo, un’importante iniziativa di riflessione sui giovani e con i giovani realizzata dalla Cisl di Pisa insieme all’associazione universitaria Jewis.

La dimensione di genere accompagna la rubrica “relazioni di lavoro” con il contributo sulle donne “anticipatrici di sostenibilità” nella contrattazione ad opera della vicepresidente nazionale di Anteas Lorenza Leonardi.

Continua, nella rubrica “società”, la riflessione su dimensione anziana e futuro, già avviata nel precedente numero, con la proposta di un’alleanza fra generazioni delineata da Francesco Inguanti.

Particolarmente ricca è la sezione: “segnalazioni/recensioni” con la menzione di un testo prodotto da Adapt: la corposa storia dell’apprendistato dal Medioevo ad oggi ad opera di Matteo Colombo e con due recensioni sul futuro del giornalismo e sulla generazione Neet, scritte da Alessandro Sorani e Luigi Lama. Viene, inoltre, pubblicato il bando del Premio: “L’innovazione didattica e di sistema” a cura dell’Associazione Luisa Ribolzi.

Conclude la rivista, nella rubrica “Documenti”, la pubblicazione di un testo del fondatore della Cisl, Giulio Pastore, sul rapporto tra sindacato e cultura.

Un’ultima considerazione, di attualità.

Non possiamo che osservare con mestizia il deludente, prevedibile, quasi cercato, pessimo risultato della tornata referendaria dello scorso 8 e 9 giugno.

Avevamo già affrontato, tecnicamente, la contraddittorietà dei referendum sul lavoro promossi dalla Cgil con il contributo “Inquadramento e considerazioni critiche sul referendum contro il Jobs Act” pubblicato sul numero 2 de “il Progetto”. Non possiamo che registrare e auspicare la necessità di una profonda riflessione autocritica da parte dei sostenitori dei quesiti.

Non si risolvono così, infatti, nel merito e nel metodo, i problemi del mercato del lavoro e delle relazioni industriali.